Nuovi Limiti e Risarcimenti per i Contratti a Termine: il Decreto Salva-Infrazioni UE diventa Legge
La recente conversione in legge del Decreto Salva-Infrazioni UE segna un punto di svolta per contrastare l’abuso dei contratti a termine nel settore privato. La normativa, emanata in risposta a una procedura d’infrazione europea, elimina il limite massimo di risarcimento previsto per i lavoratori che si vedono vittime di contratti a termine illegittimi. Superando i vincoli del Jobs Act, ora i giudici potranno stabilire, oltre alla trasformazione del rapporto in contratto a tempo indeterminato, un’indennità superiore al precedente limite di 12 mensilità.
Una riforma strutturale contro gli abusi: le novità per il settore privato
Il decreto legge 131/2024, recentemente convertito, introduce una serie di disposizioni che recepiscono le linee guida europee, mirate in particolare alla regolamentazione dei contratti a termine. Bruxelles aveva considerato contraria alle normative comunitarie l’imposizione di un limite alla possibilità di risarcimento per i lavoratori coinvolti. Con la nuova legge, la modifica dell’articolo 28 del Decreto 81/2015 offre ai giudici un maggiore margine di intervento, consentendo di assegnare un’indennità superiore in caso di abuso. Non vi è più, dunque, un tetto massimo al risarcimento spettante ai lavoratori vittime di contratti a termine abusivi, ampliando così la tutela nei confronti dei dipendenti.
Nuove disposizioni per il settore pubblico
Nel settore pubblico, le nuove disposizioni intervengono sull’articolo 36 del decreto legislativo 165/2001. In caso di abuso ripetuto di contratti a termine, i lavoratori potranno ottenere un’indennità compresa tra un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità. L’entità del risarcimento sarà proporzionata al numero dei contratti stipulati in successione e alla durata complessiva del rapporto lavorativo, fermo restando il diritto del lavoratore a dimostrare ulteriori danni subiti.
Questa riforma stabilisce nuove tutele e incentiva una gestione più corretta dei contratti a termine, sia nel settore privato che pubblico, per contrastare in maniera incisiva la precarietà e promuovere condizioni di lavoro più stabili e dignitose.
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